Il bosone di Piggies
Rovio, la software house di Angry Birds e Bad Piggies, ha stretto un accordo con il Cern di Ginevra. Obiettivo: insegnare la fisica
Gli Angry Birds sono ovunque: su Marte insieme a Curiosity con l’aggiornamento Red Planet di Angry Birds Space; sulla Stazione Spaziale Internazionale per il lancio del gioco base; nel mondo di Guerre Stellari con il nuovo capitolo in arrivo a novembre; e ora anche al CERN.
Se la scoperta del Bosone di Higgs non vi ha particolarmente appassionato (anche perché pochi sembrano aver capito di cosa si tratti), non potrete far finta di niente sapendo che gli Angry Birds sono entrati al Cern di Ginevra, l’organizzazione europea per la ricerca nucleare. E’ una partnership annunciata e presentata in pompa magna alla 64esima Buchmesse, la Fiera del Libro di Francoforte. A firmarla Peter Vesterbacka, amministratore delegato di Rovio, l’azienda finlandese che ha inventato e pubblica i giochi della serie e i loro vari spinoff (come il recente Bad Piggies) e il direttore generale del Cern, Rolf Heuer.
l motivo? Portare la fisica delle particelle più vicino ai ragazzi. Un’idea non troppo balzana per dei videogiochi che proprio della riproduzione virtuale delle leggi che governano la fisica hanno fatto il loro principale punto di forza.
In tutti i giochi di Rovio il peso specifico degli oggetti, la loro densità, elasticità e resistenza, l’attrazione gravitazionale e la velocità che viene impressa dal giocatore, attraverso l’interazione intuitiva, rendono ogni partita imprevedibile ma permettono anche di familiarizzare con le leggi della fisica in modo divertente.
La collaborazione prevede la creazione di risorse educative che sfruttino i personaggi creati da Rovio. Saranno loro a spiegare cosa accade quando due particelle si scontrano fra di loro provocando un’esplosione di energia. In questo caso le due particelle sono appunto i perfidi maialini e i coraggiosi uccellini.
Si parte da un progetto dedicato ai bambini dai tre agli otto anni, sulla base del programma scolastico finlandese, ma l’obiettivo è raggiungere il maggior numero possibile di ragazzi con una sola idea in testa: la fisica quantica può essere terribilmente divertente.
Carissima Laura questa notizia mi era proprio sfuggita! Grazie per averla evidenziata.I miei studenti ( che hanno più di otto anni,ma hanno anche qualche problema con le scienze) vorrebbero davvero capire qualcosa di più di fisica quantistica, ma è piuttosto difficile entrare in un argomento così anti-intuitivo. Credo che i giochi possano fare molto, se ben progettati.
Un abbraccio.
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Cara Laura, hai vinto il Reality Blog Award! Vieni a trovarmi sul mio blog per leggere la motivazione e le domande a cui dovrai rispondere.
A presto, Es.
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Scusa la mia scarsa presenza, ma in questi giorni non sono molto presente qui in WP, abbi un bello fine settimana e una serena domenica di San Martino con amicizia Pif 😉
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Meravigliosa…la danza instancabile della tua bacchetta magica con la quale regali innumerevoli preziose stelline di infinita sapienza e perfezione dellìUniverso, in uno scintillio di vita fantastico e senza fine…
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