Pycatrix
Grande influenza sul pensiero ermetico rinascimentale ebbe Picatrix (in arabo Gāyat-al-hakīm), opera tradotta in Spagna nel X secolo in latino. Non ebbe edizioni a stampa, ma conobbe una notevole diffusione manoscritta nei secoli XV-XVI.
Picatrix (Gāyat-al-hakīm) è un trattato arabo di magia astrologica attribuito a Maslama al-Magrîti, scritto in Egitto fra il 1047 e il 1051, tradotto in seguito in latino e spagnolo.
Alcune parti di questo libro sono conservate presso la Biblioteca dell’Arsenale a Parigi. L’opera fu tradotta “de arabico in hispanicum” nel 1256 sotto il regno di Alfonso X di Castiglia, detto el Sabio.
Il Picatrix latino ebbe un enorme diffusione durante tutto il Rinascimento.
Il testo ebbe notevole successo negli ambienti esoterici e in particolar modo quando Cornelio Agrippa, Pico della Mirandola e Marsilio Ficino, iniziarono a studiarlo e a trarvi materialmente dei benefici.
Si parla anche della potenza delle immagini e dei sigilli qui attribuiti ad Ermete Trismegisto.
Il libro è suddiviso in quattro parti e tratta delle cosiddette simpatie fra le piante, le pietre, gli animali, i pianeti e sul modo di utilizzare questi elementi per scopi magici.
Contiene anche consigli pratici di magia, formule, elenchi di immagini basilari per costruire talismani, corrispondenze tra pietre, animali e piante, pianeti, segni dello zodiaco e parti del corpo umano, insegna la possibilità di predire eventi futuri e indica quali sono i momenti migliori per farlo, in armonia con le posizioni dei pianeti.
“Per avere in casa una luce che brilli come argento: prendere una lucertola nera o verde, tagliatele la coda, seccatela e allora si troverà un liquido simile all’argento vivo. Imbevete di questo liquido uno stoppino posto in una lucerna di vetro o di ferro ed accendere la lampada. Tutto prenderà ben presto a brillare di un colore argentato.”
In sintesi il Picatrix insegna come è possibile vaticinare su eventi futuri illustrando anche quali siano i momenti propizi, in armonia con le posizioni planetarie, per avvicinarsi a tale opera.
ll Picatrix, nella sua globalità, era diviso in quattro libri distinti:
– il primo libro, che trattava dei ” cieli e degli effetti che causano con le immagini di loro fatte”;
– il secondo libro, ” Delle figure dei cieli generalmente e del movimento generale della sfera e dei loro effetti in questo mondo;
– il terzo libro ” Delle proprietà dei pianeti e dei segni e delle loro figure e forme fatte nei loro colori e come uno può parlare con gli alcoolici dei pianeti e di molti altri funzionamenti magici;
– il quarto libro,” Delle proprietà degli alcoolici e di quelle cose che sono necessarie da osservare in questa arte più eccellente e di come possono essere convocate con le immagini, i suffumigatori ed altre cose.
Considerato un libro per soli addetti ai lavori, il Picatrix conteneva una vasta gamma di incantesimi, formule rituali, indicazioni su come divinare; quest’ultima categoria era molto importante, e nel libro viene spiegata la funzione degli astri, con il loro legame con il futuro,
Non è un caso che un grande indovino come Nostradamus abbia preso ispirazione proprio dal Picatrix per stendere le sue quartine. Esattamente nel Libro II abbiamo i capitoli dedicati al cosmo:
Capitolo 1. Come è possibile imparare questa scienza
Capitolo 2. Delle figure dei cieli e dei loro segreti
Capitolo 3. Degli impianti dei pianeti, del sole e della luna
Capitolo 4. Del movimento generale della sfera e delle stelle fisse, oltre al Capitolo 10, Delle pietre adatte per ogni pianeta e della fabbricazione delle figure di loro e delle figure dei pianeti.
Un libro che metteva in relazione l’uomo e il cosmo, con la sua energia e i suoi spiriti ; un libro ermetico, nel quale l’essere uomo è al centro dell’universo stesso, ed è capace di forgiare il suo destino semplicemente integrandosi con i suoi misteri, con la natura che lo circonda e con gli astri.
Fonti:
I tuoi articoli sono musica celeste che risudcita i morti e rendono immortali le apparenti caducità mortali della vita.
I tuoi articoli profumano di una antica sapienza dimenticata ma non estinta e che di tanto in tanto riaffiora per ricordare all’uomo la sua centralità nell’Universo di cui egli è parte costituente ed integrante.
Il Picatrix fu portato dali arabi in Europa assieme a tanti altri testi contenenti le conoscenze elleniche ed egiziane risalenti ai remoti tempi della sacra sapienza.
La sacra sapienza del “Tutto è Uno” di un Cosmo ove Amore e Conoacenza si fondevano dando origine alla Civiltà.
Queste idee, tenute in vita oltre che dagli arabi, da Proclo, Plotimo, Platone, Pitagora e dall’antico Egitto, fecero fiorire il Rinascimento Italiano ed Europeo consentendo l’emersione di grandi uomini come Leonardo.
Poi qualcosa si inceppò e queste idee furono abbandonate.
La Chiesa, incapace di considerare qualsiasi realtà oltre la propria, assieme alla Scienza altrettanto incapace di considerare il Tutto integrato, diedero entrambe un colpo di spugna a quelle che per loro erano considerate solo stregonerie.
Il resto lo conosciamo e vediamo anche dove siamo arrivati.
Ma la bellezza dell’Armonia, dell’Amore, del Tutto nell’Uno, della Ciclicità, della Sapienza e Conoscenza, tutto integrato nel formare la meraviglia dell’Universo e della Vita e inserita nell’anima dell’uomo, di tanto in tanto riappaiono per tuo merito.
E un giorno esse, queste antiche verità, risplenderanno come non mai.
Bravissima!!!
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