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*Eugenio Finardi, “Extraterrestre portami via…riportami a casa per ricominciare!
Sisohpromatem (Marco Vignolo Gargini)
Eugenio Finardi, Extraterrestre
(Eugenio Finardi)
Blitz, 1978
C’era un tipo che viveva in un abbaino
per avere il cielo sempre vicino
voleva passare sulla vita come un aeroplano
perché a lui non importava niente
di quello che faceva la gente
solo una cosa per lui era importante
e si esercitava continuamente
per sviluppare quel talento latente
che è nascosto tra le pieghe della mente
e la notte sdraiato sul letto, guardando le stelle
dalla finestra nel tetto con un messaggio
voleva prendere contatto, diceva:
Extraterrestre portami via
voglio una stella che sia tutta mia
extraterrestre vienimi a cercare
voglio un pianeta su cui ricominciare
Una notte il suo messaggio fu ricevuto
ed in un istante é stato trasportato
senza dolore su un pianeta sconosciuto
il cielo un po’ più viola del normale
un po’ più caldo il sole, ma nell’aria un buon sapore
terra da esplorare, e dopo la…
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* Ora
ora
Dicono che è vero che quando si muore poi non ci si vede più
dicono che è vero che ogni grande amore naufraga la sera davanti alla tv
dicono che è vero che ad ogni speranza corrisponde stessa quantità di delusione
dicono che è vero
sì ma anche fosse vero non sarebbe giustificazione
per non farlo più, per non farlo più
ORA
dicono che è vero che quando si nasce sta già tutto scritto dentro ad uno schema
dicono che è vero che c’è solo un modo per risolvere un problema
dicono che è vero che ad ogni entusiasmo corrisponde stessa quantità di frustrazione
dicono che è vero
sì ma anche fosse vero non sarebbe giustificazione
per non farlo più, per non farlo più
ORA
non c’è montagna più alta di quella che non scalerò
non c’è scommessa più persa di quella che non giocherò
ORA
dicono che è vero che ogni sognatore diventerà cinico invecchiando
dicono che è vero che noi siamo fermi è il panorama che si sta muovendo
dicono che è vero che per ogni slancio tornerà una mortificazione
dicono che è vero
sì ma anche fosse vero non sarebbe giustificazione
per non farlo più, per non farlo più
ORA
non c’è montagna più alta di quella che non scalerò
non c’è scommessa più persa di quella che non giocherò
ORA!
ORA!
ORA!
Jovanotti
* Accompagnami fin dove finisce l’amore
Dance me to the end of love Dance me to your beauty with a burning violin Oh let me see your beauty when the witnesses are gone Dance me to the wedding now, dance me on and on Dance me to the children who are asking to be born Dance me to your beauty with a burning violin Fammi danzare fin dove finisce l’amore |
Dance me to the end of love, LEONARD COHEN
* La buona notizia del venerdì: Il concerto di Ludovico Einaudi per salvare l’Artico
Greenpeace diffonde oggi le spettacolari immagini di Ludovico Einaudi, musicista e compositore di fama mondiale, mentre esegue al pianoforte il suo inedito “Elegy for the Arctic” su una piattaforma galleggiante alla deriva nel Mar Glaciale Artico. La performance dell’artista italiano si è svolta di fronte al ghiacciaio Wahlenbergbreen, alle Isole Svalbard (Norvegia), in sostegno della campagna di Greenpeace a difesa dell’Artico.
Einaudi in passato aveva già suonato in alta quota, nel silenzio della natura delle montagne. Ma di sicuro il freddo non era mai stato così intenso come in questa nuova performance, realizzata in pieno Mar Glaciale Artico, sullo sfondo del ghiacciaio Nordenskiöld (a Svalbard, Norvegia), davanti ad uno dei ghiacciai che piano piano si sta scigliendo per effetto del surriscaldamento climatico.
Solo per raggiungere la “location” di questa insolita performance, Einaudi ha affrontato un viaggio a bordo della nave di Greenpeace Arctic Sunrise, insieme al suo pianoforte a coda, trasportato nella stiva della nave sin dalla Germania. Il tutto per portare un messaggio “di allarme” in difesa dei ghiacci che si sciolgono, per il surriscaldamento del clima e per effetto dello sfruttamento commerciale sempre più insistente di questa area geografica.
L’inusuale “concerto” si è tenuto alla vigilia di un’importante riunione dell’OSPAR, la commissione internazionale che vigila sulla conservazione dell’Atlantico nordorientale, che proprio in questi giorni potrebbe decidere di istituire un’area protetta di più di 226 mila chilometri quadrati nelle acque internazionali del Mar Glaciale Artico per un’area grande quanto la Gran Bretagna.
“Essere qui è stata una grande esperienza. Ho potuto vedere la purezza e la fragilità di questa zona con i miei occhi e interpretare un brano che ho scritto per essere eseguito sul migliore palco del mondo”, ha detto Einaudi, che ha suonato il brano“Elegia per l’Artico” composto ad hoc per l’occasione. “È importante che capiamo l’importanza della regione artica, arrestare il processo di distruzione e proteggerla”.
La performance è stata organizzata alla vigilia di un summit sulla salvaguardia degli Oceani, che – nelle speranze degli organizzatori – potrebbe garantire la prima area protetta in acque internazionali artiche. “Con la sua musica”, ha scritto Greenpeace sul sito dedicato all’iniziativa, “Einaudi ha aggiunto la sua voce a quella di otto milioni di persone che da tutto il mondo chiedono la salvaguardia dell’Artico”.
Processo approvazione che, tra l’altro, i governi di Norvegia, Danimarca e Islanda stanno cercando di ostacolare. Eppure, non ci vuole molto a capire che il surriscaldamento di un ecosistema unico come l’Artico si ripercuote per forza sull’intero clima terrestre. Perché giocare coi nostri destini?
Firmate allora anche voi la petizione per salvare l’Artico!
http://www.greenpeace.org/italy/it/News1/Musica-per-lArtico-Ludovico-Einaudi-al-piano-fra-i-ghiacci/
* Arte e gatti: La quercia di Millais
“ Presso Il realista condannato”, 1651, John Everett Millais, 1853,
olio su tela, 102,8 × 73,6 cm, collezione privata di Andrew Lloyd Webber .
Una giovane donna puritana sta facendo visita al suo innamorato, un cavaliere realista, in fuga dopo la battaglia di Worcester del 1651; l’esercito realista, composto per la maggior parte da scozzesi, è fedele al principe esule Carlo II, che durante la battaglia viene sconfitto definitivamente dall’armata di Oliver Cromwell. L’uomo si nasconde all’interno di un albero cavo, un chiaro riferimento al famoso episodio in cui Carlo II si nascose in una quercia per sfuggire ai suoi inseguitori.
L’antica quercia qui raffigurata è conosciuta oggi con il nome “Millais Oak” e si trova a West Wickham Common, nei pressi di Hayes, nel Kent. Purtroppo l’albero è morto diversi anni fa, ma rimane il suo tronco che marcisce lentamente.
Per il realista esiliato posa l’amico artista Arthur Hughes mentre la ragazza è Anne Ryan.
L’opera “I puritani” di Vincenzo Bellini ha fornito un’ispirazione per il dipinto.
Ops! Questa è un’altra versione…gattesca!
Fonte :https://www.facebook.com/ConfraternitadeiPreraffaelliti?fref=photo
* La buona notizia del venerdì: a lezione di piano
Quando a lezione di pianoforte si dice… di fare le scale.
Fate moto, ci dicono da ogni parte.
Bastano piccoli cambi di abitudine per iniziare a muoversi di più senza pensare necessariamente alla palestra. Uno dei consigli è quello di scegliere i gradini anziché le scale mobili. Ma chi lo fa? In pochi.
Un gruppo di architetti ha ideato un modo per convincere le masse ad abbandonare la comodità delle scale mobili e ad usare al loro posto quelle tradizionali.
A Stoccolma hanno pensato di ingegnarsi e creare un divertimenti che potesse stimolare le persone ad abbandonare le scale mobili a favore delle scale tradizionali.
Ecco quel che hanno fatto nella stazione della metropolitana di Odenplan.
L’aspetto del marchingegno, nato da un’idea della Volkswagen proprio per combattere la sedentarietà e dichiarare guerra ai chili di troppo, riporta alla memoria la celebre scena del film Big, dove un giovanissimo Tom Hanks si esibisce in un allegro motivetto saltando da un estremo all’altro del mega pianoforte.
Sui gradini di marmo sono stati montati dei pannelli che suonano una melodia sempre differente nel momento in cui vi si poggia il piede. E’ così che la scala pianoforte conquista tutti. E ognuno può scegliere il suo proprio ritmo e inventare la sua partitura.
Hanno rivestito le scale come se fossero i tasti di un pianoforte stimolando cosi le persone a scegliere lo strumento musicale piuttosto che le comodissime scale mobili.
Il 66% delle persone in transito nella stazione ha fato questa scelta ed è tornata a casa con il sorriso.
Divertirsi, questa è la chiave in molti ambiti della vita. Se ci dicono di scegliere i gradini anziché le scale mobili sappiamo che è cosa buona e giusta ma poi cadiamo nelle nostre abitudini consolidate. Se invece ci invitano a provare un insolito pianoforte le cose cambiano: potremmo fare quei gradini anche per interi quarti d’ora.
Come dire: troviamo il modo per cambiare le abitudini, magari con qualche accorgimento che ci porti a sorridere di più. Si ottengono più risultati in un colpo solo. Si crea stupore, si generano sorrisi, si regala un motivo per fare attività fisica, si stimola il divertimento e si offre una nuova esperienza.
Nel 2010 anche a Milano è apparso un pianoforte sui gradini della scala della fermata Duomo
In quel caso l’occasione era l’evento LiveMi e il pianoforte con amplificatori Proel era stato montato da Hollywood Service.
Fonti:
* La nota musicale più profonda mai scoperta
La Nota Musicale Più Profonda Mai Scoperta Proviene da Un’Altra Galassia’
L’orecchio umano può percepire suoni e musica a tantissime tonalità diverse, dalle più profonde alle più alte, ma la nota più profonda mai scoperta qual è? Si tratta di una B♭, 57 ottave sotto la nota di mezzo C, nel pianoforte. Immagine di avere un piano che contiene così tante ottave! Questa nota proviene da bolle di plasma in inflazione, al centro dell’Ammasso Galattico di Perseo, detto anche Abell 426.
Come fa subito intuire il suo nome, Perseo è un gruppo di galassie unite insieme dalla grandissima gravità esercitata dalla loro massa e dalla materia oscura che le circonda. L’ammasso galattico di Perseo è considerato, tra le altre cose, anche uno degli oggetti più grandi e massicci dell’intero universo!
Ma torniamo alle note musicali. La scoperta fa parte di una ricerca diversa, che si concentra sullo studio di un gigantesco buco nero supermassiccio presente al centro di una di queste galassie. L’attività intensa del buco nero rilascia onde che si propagano nelle nubi di polvere e gas vicine, come onde di pressione, che convertite in suono sarebbero un B♭.
Lo studio è stato effettuato nel 2003 da un team di astronomi guidati dal Dr. Andrew Fabian, della Cambridge University, e si basa su 53 ore consecutive di osservazioni fatte con il Chandra X-Ray Observatory.
Nessun umano sentirà mai questa nota però, perché il suo periodo di oscillazione si aggira sui 9.6 milioni di anni. Le onde radio generate provengono dall’inflazione di bolle di plasma grazie all’attività intorno al buco nero nella galassia NGC 1275.
http://chandra.harvard.edu/photo/2005/perseus/
Leggi anche: La musica dell’anima
* Father and son
Father:
It’s not time to make a change
Just relax, take it easy
You’re still young, that’s your fault
There’s so much you have to know
Find a girl, settle down
If you want, you can marry
Look at me, I am old
But I’m happy
………
Padre:
Non è tempo di cambiare
Rilassati, prendila con calma
sei ancora giovane, questa è la tua colpa
Hai ancora molte cose da conoscere
trovare una ragazza, sistemarti,
se vuoi puoi sposarti
Guarda me, sono vecchio,
ma sono felice
una volta ero come sei tu ora,
e so che non è facile
rimanere calmi quando hai trovato
qualcosa che va
ma prendi il tuo tempo, pensa a lungo
perchè, pensa a tutto quello che hai avuto
per te sarà ancora qui il domani
ma forse non i tuoi sogni
Figlio:
Come posso provare a spiegare,
quando lo faccio, si volge altrove di nuovo
È sempre la stessa vecchia storia
Dal momento in cui potevo parlare,
mi fu ordinato di ascoltare
Ora c’è una strada e so
che devo andarmene
So che devo andare
Padre:
non è tempo di cambiare
Siediti, prendila con calma
sei ancora giovane, questa è la tua colpa
Ci sono ancora molte cose da affrontare
trovare una ragazza, sistemarti,
Se vuoi puoi sposarti
Guarda me sono vecchio,
ma sono felice
Figlio:
tutte le volte che piansi,
tenendo tutto dentro di me
È dura, ma è anche dura
ignorare tutto
Se avevano ragione, ero d’accordo,
ma sono loro che tu conosci, non me
Ora c’è una strada e io so
che devo andarmene
So che devo andare.
* Un uomo nuovo sta nascendo
All’uomo fu detto tu camminerai in eterno, viaggerai
e l’ombra ti porterai addosso.
I suoi occhi guardavano stupiti, le mani forti e pallide,
si aggirava nelle dolenti città d’occidente, in cupe società,
dove trine e stracci si mischiavano.
Noi viviamo, tutti gridavano.
Il denaro strisciava come il serpente
nelle città d’occidente così si celebrava,
ma da qualche parte un uomo nuovo nasceva.
All’uomo si disse tu camminerai in eterno, viaggerai
e l’ombra ti resterà addosso.
Camminava come gli era stato detto, senza sostare camminava,
gli si incupiva il viso, ma il cuore infiammato lo guidava.
Un raggio di luce attraversò un cielo nero e minaccioso
andando a illuminare un albero di ciliegio in fiore
davanti ai suoi occhi increduli e sbalorditi, si accorse
che qualcosa di metafisico era accaduto…
scoprì di colpo l’esperienza del bianco.
Il denaro striscia come il serpente, nelle città d’occidente così si celebra,
ma da qualche parte un uomo nuovo sta nascendo
“Il serpente” di Franco Battiato